Prevenzione, previsione dei pericoli, vigilanza e soccorso. Da sempre la presenza dell’Arma è garanzia di sicurezza
di Monia Badalamenti
Da sempre la montagna è, tra i luoghi della Natura, quello più lontano, più selvaggio e perché no, il più vicino al cielo. Ha ispirato l’uomo nei secoli, che ne ha fatto riparo, sfida, religione e arte. Meta turistica o luogo di fuga – di certo il più distante dalla babele urbana –, terra di nascondigli negli anni della guerra, dimensione intima e totalizzante per sportivi, fotografi e scrittori, in ogni declinazione e interpretazione è rifugio e pericolo insieme. Un altrove nel quale, in ogni caso, imparare a fare i conti con i propri limiti: lo sanno bene i Carabinieri che presidiano quei territori. La loro storia ha origini antiche, nasce con l’Arma stessa nel 1814, e con i tradizionali reparti a cavallo e le unità a piedi. Allora il piccolo Stato sabaudo era costituito soprattutto da zone montane, pertanto si impose subito la necessità di assegnare, alle centinaia di Stazioni dislocate sulle Alpi, Carabinieri in grado di agire in un ambiente poco accogliente, capaci di sopportare i rigori del clima, così come le fatiche delle lunghe perlustrazioni in terreni inospitali. Fu a partire dal secondo dopoguerra, con l’incremento del turismo, che si accentuarono gli impegni dei Carabinieri delle Stazioni alpine e appenniniche nelle operazioni di soccorso e di salvataggio.

“…Ed ecco tutto intorno, appena toccate dal sole, le montagne candide e brune, nuove come create nella notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche. Erano un’isola, un altrove… ci avevano insegnato la fatica, la sopportazione, ed una certa saggezza”. Così scriveva Primo Levi nel 1975 nel suo racconto “Ferro” delle montagne attorno a Torino, quelle stesse vette e quegli stessi paesaggi dove nacquero i Carabinieri della montagna, precursori degli attuali sciatori e dei rocciatori, una varietà di specialità pressoché unica nel panorama europeo e internazionale che si è arricchita più recentemente dei Carabinieri MeteoMont del Comando Tutela Forestale e Parchi, i quali studiano la neve per la prevenzione del rischio valanghe.
LA SICUREZZA SULLE PISTE
Il Maresciallo Capo Giovanni Barberis, Comandante della Stazione Carabinieri di Sestriere, in provincia di Torino, spiega che nella sua esperienza, riguardo al delicato ambiente montano: “la vigilanza sulle piste da sci e sulla condotta di ogni sciatore spesso da sola è efficace strumento di prevenzione e soccorso tempestivo nei confronti di utenti che abbiano avuto incidenti, ma è anche utile nel fornire consigli su come gestire eventuali problematiche legate a gravi calamità naturali o a semplici disavventure sulla pista”. Un aspetto importante della vigilanza, come dice ancora il Maresciallo Barberis, è anche la verifica costante delle condizioni di sicurezza come pure dello stato delle piste, in quanto a palinatura e segnaletica nelle intersezioni, per esempio. “L’informazione, e la sua condivisione, assumono un carattere di enorme importanza in tema di prevenzione”, afferma infine “è fondamentale la consultazione dei bollettini emessi dal MeteoMont sul pericolo valanghe e sulle condizioni climatiche connesse alla zona d’interesse, anche per quei turisti che vivono la montagna senza sciare”. Agli sciatori Barberis raccomanda prudenza nella velocità e nel consumo di alcolici, causa spesso di gravi incidenti e di conoscere e controllare la propria attrezzatura, soprattutto in caso di pratica di attività fuori pista. È fondamentale dunque conoscere le norme di comportamento per prevenire pericoli apparentemente di piccola entità, spesso invece forieri di vere e proprie tragedie, come il perdersi per i sentieri.

I Carabinieri sono una presenza capillare, nelle zone di montagna oggi più che mai, anche in virtù delle competenze scientifiche e delle tecnologie a disposizione, in grado di giungere ovunque per l’intero arco delle 24 ore. È il caso del servizio MeteoMont garantito dai Carabinieri Forestali, sul sito www.meteomont.carabinieri.it e anche su App per la fruizione da dispositivi mobili, con il quale è possibile essere costantemente aggiornati su bollettini, eventi nivologici e monitorare tutti i fenomeni connessi al meteo, alle valanghe e al manto nevoso. È al Centro Carabinieri Addestramento Alpino di Selva di Val Gardena che vengono formati i Carabinieri sciatori – come precisa il Luogotenente Giovanni Macaluso, Comandante della sezione Corsi – in grado di percorrere qualsiasi pendio e soprattutto di agire in caso di infortuni, di intervenire per evitare ulteriori danni eventuali al ferito. “Anche i rocciatori sono formati in Selva di Val Gardena – ci dice Macaluso – ma mentre sulle piste i Carabinieri sciatori assicurano il servizio di vigilanza e, nei casi di incidenti e scontri tra sciatori, per esempio, quello di polizia per i rilievi, i Carabinieri rocciatori effettuano interventi di soccorso e vigilanza durante i mesi estivi, nell’arco alpino e nella catena appenninica.